venerdì 15 gennaio 2016


Alla mia Casa base, ALMA

 

Il giorno più bello non è quello in cui realizzi che ami il tuo mestiere: il giorno più bello è quello in cui realizzi che in mano hai la chiave del tuo futuro.

Forse il giorno della consegna dei diplomi, mi è mancato il tempo, mi sono mancate le parole, forse mi sentivo un po’ sciocca. Ma voglio dirvi “Grazie”. Ma un “Grazie” di quelli che fanno credere ancora nelle persone, in un mondo che di cose belle ne ha. Io ho avuto la grande fortuna di conoscere voi e apprendere da voi. È poco tempo che sono tornata a casa, dopo il Corso di Tecniche di Base di Pasticceria e il Corso Superiore di Pasticceria, e sento quanto questa scuola mi ha trasmesso. Non parlo solo della tecnica, pilastro fondamentale di questo mestiere, se si vogliono ottenere prodotti di qualità. Parlo più che altro del vero tesoro che tutta questa esperienza mi ha lasciato: essere critica verso me stessa, cercando di migliorare continuamente senza accontentarmi, e riuscire ad essere critica verso un posto di lavoro, ovvero aver la capacità di giudicare aspetti fondamentali di questo. Questa scuola mi ha dato l’opportunità di capire cosa voglio da me e da chi lavora con me: Rispetto per le materie prime, Rispetto per le tavole delle persone per cui preparo cibo, Rispetto per la scelta dei clienti che investono in noi tempo e denaro, Rispetto per la divisa che si indossa, Rispetto per tutto ciò che per me rappresenta il nostro mestiere, ovvero, in una parola, il Rispetto stesso.
Mi è stato trasmesso un metodo che si è radicato saldamente in me, un metodo fondato sull’ordine e la pulizia. È un metodo che mi fa apprezzare e un po’ sorridere del fatto che voglia stirarmi tre volte una giacca per andare tranquilla a lavoro ed essere fiera di me. È un metodo che include strani miscugli di detersivi e candeggine per avere una divisa brillante, e razzie (nel vero senso della parola) nel reparto “detersivi” per togliere quella macchia di cioccolato, proprio lì, sull’orlo ripiegato dei pantaloni, che comunque nessuno vedrebbe, ma tu sai che è lì. È un metodo che mi fa essere rigida con me stessa e con gli altri, mi fa pretendere da chi fa questo mestiere, lo stesso rispetto che vorrei io se fossi dall’altra parte di un bancone. È un metodo che ti imprime dentro a fuoco le parole “Ordine”, “Igiene”, “Pulizia”, “Rispetto”, “Amore”. È un metodo che mi fa apprezzare ed essere curiosa e affascinata dalle novità dei colleghi, le tecniche e i prodotti che ci presentano, e non esserne invidiosa. E’ un metodo che mi fa capire che posso imparare sempre qualcosa e che non smetterò mai di farlo. È un metodo che alla sua base ha una profonda umiltà e voglia di crescere e imparare. È un metodo che ti fa pretendere uno spirito di brigata, un’unione lavorativamente fraterna, da chi ti sta intorno. È un metodo che ti fa aver voglia di prendere iniziative e che ti fa credere in te stessa perché tu sai che hai qualcosa: un Metodo.

Un metodo che sono riuscita a sposare e a radicare saldamente in me perché figlio di una passione che non si può definire semplicemente “hobby”. È una passione che ti prende e ti travolge fin quasi a farti male. Una passione che ti regala Emozioni così forti che puoi soltanto volerne rendere grazie a qualcuno anche se non credi. Una passione che ti fa sentire un bambino alla Vigilia di Natale ogni volta che compri un nuovo libro, un nuovo attrezzo, un nuovo stampo, un qualcosa che ti faccia viaggiare con la fantasia e ti faccia creare o anche solo ispirare a fare qualcosa che regali anche solo un briciolo delle emozioni che provi tu facendolo. Una passione che ti porta a fare le prove di scrittura al cornetto per ore e ore, che sia giorno o notte, inverno o estate, giorno festivo o giorno feriale. Una passione che ti fa scrivere una tesi di 176 pagine dopo 13 ore di lavoro e 3 quintali di panettoni, spesso odiandola mentre la scrivi, ma facendoti sentire poi la persona più soddisfatta al mondo, manco avessi scalato l’Everest. Una passione che ti fa fare salvadanai per planetarie e abbattitori. Una passione che ti fa comprare tre librerie a Ikea a 259km da casa perché non sai più dove mettere i tuoi libri di pasticceria. Una passione che non ti fa dormire la notte dalla felicità perché a breve c’è il SIGEP. Una passione che ti fa stare stanca morta davanti a un forno, dopo 12 ore di lavoro, perché vuoi sentire il meraviglioso profumo del panettone in piena estate. Una passione che ti inchioda lì, a spulciare ore e ore ogni mercatino e ogni libreria online per la remota possibilità che salti fuori quel libro di pasticceria del 1970 che cerchi da una vita. Una passione che ti fa urlare quando lo trovi disponibile e quasi piangere quando lo ricevi finalmente per posta. Quella passione che ti fa commuovere come una sciocca mentre digiti sui tasti queste parole. Quella passione che ti fa sentire il bisogno di dare e darti emozioni.

"Respirando ossigeno puro."

Grazie per aver fatto della mia più grande passione il mio mestiere.

"Il regalo di questo 2015"

"La soddisfazione di questo 2015"


PS: Dalla mia tesi, i miei Ringraziamenti.

“So già che mi dilungherò molto nei ringraziamenti, quindi perdonatemi, ma ogni singola persona che mi ha accompagnato in questi mesi si merita davvero un “Grazie” speciale.
Un primo caloroso e speciale ringraziamento va a tutti gli Chef che mi hanno seguita e fatta crescere professionalmente durante la fase residenziale del mio percorso, per avermi trasmesso la pura passione che mettono nel proprio lavoro, per avermi per avermi dato l’esempio sotto ogni aspetto, dalla disciplina all’impegno, e per avermi fatto credere in me stessa nei momenti in cui la mia autostima barcollava. Un sentito e infinito “Grazie” a queste persone, che oltre a essere fonte di ispirazione in ambito lavorativo, sono stati esempi prima di tutto come persone.
Grazie quindi allo Chef Berti che ci ha seguiti sia nelle lezioni teoriche che nelle lezioni pratiche, trasmettendoci tutta la passione e la sua cultura, grazie per aver condiviso con noi il proprio bagaglio di esperienze e di aver creduto in noi ogni giorno, spronandoci sempre a fare di meglio, ma ricordandoci anche di darci i giusti obiettivi e i giusti tempi per raggiungerli.
Un ringraziamento speciale allo Chef Masia che senza troppe parole, mi ha compresa e sostenuta nei momenti di difficoltà e mi ha sempre spronato a fare di meglio e con il quale ho scoperto di condividere una “buona cocciutaggine” in ambito lavorativo, un pretendere sempre di più da noi stessi senza mai accontentarsi.
Grazie allo Chef Ranieri che, tra una risata e l’altra, ci ha veramente trasmesso tutto il suo amore per questo mestiere e che ha condiviso con noi le proprie esperienze lavorative, dandoci già una finestra sul mondo lavorativo. Grazie per essere stato fonte di ispirazione, a partire dalla precisione e per la cura al dettaglio al suo stile raffinato ed elegante che la contraddistinguono.
Grazie anche allo Chef Dolla, con cui abbiamo iniziato le lezioni pratiche del nostro percorso e che ci ha guidati nei primi giorni, quando ancora dovevamo ambientarci. Un grazie è d’obbligo anche per le risate a crepapelle che hanno fatto da sfondo nelle sue lezioni per le sue simpaticissime battute ad effetto garantito. Sarebbe sicuramente stato bello condividere ancora altro tempo insieme, per conoscerci e per continuare a prendere ispirazione da uno Chef dal gusto così raffinato e delicato.
Un particolare ringraziamento va allo Chef Masut, che è stato lo Chef con cui ho iniziato il mio percorso in Alma e che è stato il primo a credere in me e, senza parlare, a motivarmi sempre a dare di più anche nelle cose più semplici.
Grazie anche a tutti gli assistenti che hanno contribuito a farci vivere al meglio il laboratorio e che ci hanno aiutato e consigliato durante le lezioni pratiche. Un grazie in particolare a Enrico, che durante le lezioni teoriche è stato pura fonte di ispirazione.
Grazie a tutti gli Chef esterni che abbiamo avuto l’onore e il piacere di avere nelle lezioni teoriche e grazie a quali abbiamo incontrato stili di lavoro diversi e visioni diverse da quelle accademiche.
Grazie a tutti i docenti delle materie accademiche che ci hanno ricordato che questo mestiere è fatto di molteplici sfaccettature e non solo tecnica. Grazie per averci aprire la mente e aver completato la nostra visione di questo mestiere.
Grazie anche al Direttore Sinigaglia e a tutti i membri della Segreteria Studenti e della Segreteria Didattica che hanno fatto di tutto per farci vivere al meglio questa esperienza e a tutti, ma veramente tutti i membri dello Staff di Alma, che hanno lavorato perché questo percorso fosse perfetto e che anche solo con un sorriso o un saluto hanno condiviso con noi ogni giornata nella Reggia.
Un grazie va anche alle mie coinquiline, che tra risate e stupidi litigi, hanno completato l’esperienza nella fase residenziale. In particolare un milione di grazie, veramente di cuore, alla mia compagna di stanza, Fabrizia, ormai più nota come “Fabri Fibra”, che mi ha accompagnato in questo percorso come una sorella. Non pensavo che questi mesi potessero legarci così tanto, invece devo dirti grazie per la meravigliosa compagnia, per le chiacchierate notturne e le intese con un solo sguardo.
Un doveroso grazie a tutti i miei compagni di corso per avermi fatto vivere davvero al massimo questo percorso, sia a scuola che fuori. Porterò nel cuore tutti i momenti trascorsi insieme, a scuola, a casa, al pub e in gelateria, tutti i nostri momenti di sfogo, di ansie per gli esami, di litigi per le training, i momenti di confronto, ma soprattutto di risate e di quanto ci siamo divertiti con le più disparate imitazioni degli Chef. Grazie per aver reso unica quest’esperienza.
Un grazie speciale a Francesca, Niccolò, Priscila e Gianluca, che tra stupide liti e pizze davanti ad “Altà Infedeltà”, mi hanno fatto vivere al meglio la nostra convivenza a cinque.
Un sincero grazie allo Chef Comaschi e a tutto lo staff della Pasticceria Martesana, che mi hanno reso partecipe del loro mondo per qualche mese e che mi hanno fatta crescere, insegnandomi a puntare sempre più in alto, senza voler strafare e lavorando in squadra. Grazie anche a tutti i compagni stagisti incontrati in questa avventura, preziosi sorrisi in giornate intense.
Un grazie davvero davvero speciale, forse il più importante, va al mio fidanzato Lorenzo, nonché il mio eccellente supporto tecnico, che è stato veramente la prima persona a credere in me, quando ancora non ci credevo io. Sei stato la colonna portante di tutto questo percorso, una spalla, un amico, un amante. Grazie di essermi stato vicino come solo tu sai fare, nonostante i chilometri di distanza e di avermi ricordato che l’amore, quando è così forte, sa resistere a tutto.
Grazie, ma davvero Grazie dal profondo del mio cuore ai miei genitori e ai miei nonni, che hanno creduto in me e hanno fatto di tutto per realizzare il mio sogno. Non mi sdebiterò mai con voi per l’impegno e gli sforzi che avete dovuto fare per farmi intraprendere questo percorso. Grazie di avermi accompagnato e sostenuto soprattutto nelle difficoltà, siete una fonte di forza e un esempio per me. Spero che la vostra luce illumini sempre il mio cammino.
Grazie anche a tutti i miei Zii, che hanno fatto il tifo per me, in particolare a Giada, la mia grande tifosa e incaricata speciale alla ricerca di libri di pasticceria oltreoceano, e a Francesca, che mi sostiene e condivide con me questa grande passione.
Grazie ai miei suoceri, grandissimi sostenitori e, ahimè, cavie dei miei esperimenti. Grazie veramente di tutto quello che avete fatto per farmi sentire un po’ meno la mancanza di casa.
Grazie a tutte le mie amiche che hanno creduto in me… Erica, Teresa, Laura, Jana, Monica, Sandra, Elisa, Luisa, Elisa… Ma un grazie particolare a Giulia, a cui non piacciono i dolci… Ma stranamente i miei sì. Grazie di aver condiviso a distanza questa esperienza e di esserci stata sempre. Sei la mia anima gemella al femminile.
Grazie a tutti i miei carissimi amici dell’Associazione Italiana Celiachia di Pisa, che a distanza hanno fatto un grosso tifo “senza glutine” per me. Siete delle forze della natura. Grazie a tutte queste persone che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito a fare di me ciò che sono adesso e quindi a costruire questa carriera agli inizi e a scrivere questa tesi.
Grazie ancora di cuore a tutti.”
"Grazie a tutti gli Chef che mi hanno seguita e hanno creduto in me"